La Regione Lazio sostiene le attività professionali, mediante la concessione di contributi a fondo perduto per la realizzazione di progetti di investimento per lo sviluppo di nuove attività professionali e l’ampliamento, la ristrutturazione o l’ammodernamento di quelle avviate di recente, anche mediante l’adozione di soluzioni digitali.

Beneficiari

I Beneficiari dei contributi previsti sono i Professionisti, in forma singola, che il 16 settembre 2025 non abbiano ancora compiuto il quarantesimo anno di età e che alla Data della Domanda:

  • siano regolarmente iscritti ad uno dei seguenti 9 ordini professionali: Architetti, Avvocati, Commercialisti
    ed esperti contabili, Consulenti del Lavoro, Geologi, Geometri, Ingegneri, Notai, Periti Industriali;
  • siano titolari di partita IVA attiva;
  • abbiano il domicilio fiscale nel Lazio come risultante dalla dichiarazione dei redditi presentata all’Agenzia delle Entrate relativa all’anno 2023 (Modello Redditi PF 2024) o, in caso di inizio di attività successiva, dal modello di “Dichiarazione di inizio attività, variazione dati o cessazione attività ai fini IVA” (modello AA9);
  • rientrino nella definizione di PMI;
  • siano in una situazione di regolarità contributiva.

Tipologia di interventi ammissibili

Si finanziano Progetti di Investimento, di valore non inferiore a 10.000 €, per lo sviluppo di nuove attività professionali e l’ampliamento, la ristrutturazione o l’ammodernamento di quelle avviate di recente, anche mediante l’adozione di soluzioni digitali.
I progetti devono essere conclusi (data ultima fattura), pagati e rendicontati entro 9 mesi dalla data di concessione.
Può essere concessa una sola proroga per un massimo di 3 mesi.
A ciascun Professionista può essere finanziato un unico progetto a valere sull’Avviso.

Spese ammissibili

A. I costi ammissibili da rendicontare devono essere direttamente imputabili al Progetto, sostenuti successivamente alla presentazione della domanda, necessari al raggiungimento dei relativi risultati attesi, e rientrare in una delle seguenti voci di costo rispettando le caratteristiche e i limiti previsti:

  • A.1. investimenti materiali per impianti e macchinari, attrezzature industriali e commerciali e altri beni strumentali all’attività di impresa (compreso hardware e software di base o standardizzato);
  • A.2. investimenti immateriali per diritti di brevetto industriale, diritti di utilizzazione delle opere dell’ingegno, concessioni, licenze, marchi e diritti simili (incluse le spese di registrazione);
  • A.3. canoni per nuova connettività e nuovi software, infrastrutture o piattaforme ICT acquisiti in modalità “as a service” (SaaS, IaaS o Paas). Tali costi per servizi digitali inziali sono ammissibili anche per la quota relativa all’uso successivo alla data di rendicontazione, ma per un massimo di tre anni e nella misura
    in cui i relativi canoni siano stati già pagati e rendicontati;
  • A.4. investimenti materiali per lavori di adeguamento strutturale dei locali adibiti a studio professionale e che risulti quale domicilio fiscale (inclusi allacci delle utenze) la cui proprietà non sia di una Parte Correlata, nel limite massimo del 20% dei costi ammissibili di cui al precedente punto A.1.
    Tali costi sono ammissibili solo se la disponibilità di tali locali è attestata in sede di rendicontazione da un titolo di disponibilità, escluso il comodato, con validità antecedente all’avvio dei lavori e conforme alla normativa applicabile in materia di registrazione dei contratti;
  • A.5. costi per servizi qualificati e strategici, aventi carattere una tantum, quali a titolo di esempio, per promozione e pubblicità, per certificazioni di processo o di prodotto, per l’adozione di nuove soluzioni di carattere digitale, commerciale, tecnologico, legale e finanziario, nel limite massimo del 20% dei costi
    ammissibili di cui al precedente punto A.1.

B. I costi del personale e indiretti, calcolati dalla piattaforma GeCoWEB Plus nella misura forfettaria del 20% dei costi ammissibili da Rendicontare di cui alla lettera A.
Non sono comunque costi ammissibili da Rendicontare:

  • quelli derivanti da autoproduzione, autofatturazione e quelli sostenute nei confronti di Parti Correlate;
  • quelli i cui Titoli di Spesa riguardano la fornitura di beni o prestazioni di servizi di importo imponibile inferiore a 500,00 euro;
  • quelli sostenuti per l’acquisto di:
    – beni usati, anche se periziati;
    – beni di rappresentanza o ad uso promiscuo. Non sono considerati tali i PC portatili e i device (smartphone, cellulari, computer portatili, tablet, altro) a condizione che siano strettamente pertinenti al Progetto, correttamente dimensionati e dettagliatamente giustificati;
    – arredi che non hanno una specifica destinazione e funzionalità ad uso ufficio. Si precisa che nel caso di arredi uso ufficio con carattere direzionale, di rappresentanza o comunque di particolare valore (design, altro) i costi ammissibili sono parametrati ai prezzi per arredi uso ufficio di carattere operativo
    e standard;
    – veicoli targati;
  • quelli relativi a beni acquisiti con il sistema della locazione finanziaria;
  • quelli sostenuti mediante formule contrattuali che non consentono di individuare inequivocabilmente i beni e i servizi acquistati con il livello di dettaglio necessario per verificarne la pertinenza al progetto e la congruità dei prezzi (es. contratti chiavi in mano generici, intermediari non giustificati dagli usi di mercato, altro);
  • quelli relativi ad attività amministrative o commerciali ricorrenti, quali, a titolo esemplificativo, i servizi di consulenza in materia fiscale, contabile, legale, o di ordinaria promozione commerciale o pubblicitaria;
  • quelli relativi a servizi riguardanti la predisposizione della domanda di contributo e della rendicontazione;
  • quelli sostenuti nei confronti di persone fisiche sprovviste di partita IVA;
  • l’IVA e ogni altro costo accessorio di natura fiscale, salvo il caso in cui sia un costo per il Professionista Beneficiario in quanto non è in alcun modo detraibile o recuperabile, tenendo conto della disciplina fiscale applicabile;
  • quelli per interessi passivi e per qualsiasi altro onere accessorio di natura finanziaria;
  • quelli relativi a multe, penali, ammende e sanzioni pecuniarie.

Entità e forma dell’agevolazione
L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto, concesso a titolo di de minimis, fino a un massimo di 20.000 €.
Può essere richiesta una percentuale sui costi ammissibili del Progetto (somma dei Costi da Rendicontare e dei costi forfettari) dal 60% al 40%. Come meglio specificato nella tabella successiva, la richiesta di una percentuale di contributo inferiore al massimo concedibile consente di ottenere un maggior punteggio utile per l’ordine di avvio ad istruttoria.

Scadenza
Bando aperto dalle ore 12:00 del 16 settembre ed entro le ore 17:00 del 15 gennaio 2026 attraverso la piattaforma online GeCoWEB Plus.
Il Formulario è disponibile online a partire dalle ore 12:00 del 2 settembre 2025.
Per la definizione dell’ordine di accesso alla fase istruttoria il Proponente deve calcolare il proprio punteggio sulla base dei criteri di selezione e relative modalità di calcolo di seguito riportate:

La Commissione di Valutazione valuta la coerenza del progetto con le previsioni dell’Avviso e la sua adeguatezza rispetto a entrambi i seguenti criteri di valutazione:

  1. validità tecnica, economica e finanziaria (sostenibilità del progetto), anche in termini di economicità, di coerenza dimensionale e di compatibilità degli obiettivi di mercato con la struttura aziendale dell’impresa proponente;
  2. utilizzo di soluzioni in linea con i migliori standard tecnologici diffusi sul mercato.

I progetti ritenuti formalmente ammissibili, coerenti e adeguati sono quindi finanziati seguendo l’ordine decrescente dei punteggi verificati e fino a esaurimento della dotazione finanziaria.

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